“I tempi delle procedure per la concretizzazione dello stato di emergenza non corrispondono esattamente a quelli necessari per dare dignità alle famiglie che hanno perso la casa, per recuperare in qualche modo la viabilità nella zona, per far fronte allo scompenso di servizi che ne è derivato.”

Con queste parole il Sindaco Francesco Mancini, appoggiato da tutta l’amministrazione comunale, torna ad interessare i vertici regionali, richiedendone un’ulteriore sforzo economico per far fronte alla situazione emergenziale, proprio nel momento in cui si discute di bilancio e si devono attuare scelte politiche che tengano conto dei reali bisogni della popolazione regionale.

Con una lettera indirizzata sia alla presidente facente funzioni, Flavia Franconi, sia a tutti membri dell’esecutivo e del Consiglio Regionale, il sindaco pomaricano ha preliminarmente inteso

“ringraziare, ancora una volta, la Regione Basilicata attraverso i suoi rappresentanti, per la tempestività degli interventi, la presenza e la vicinanza istituzionale, per il ruolo cruciale svolto per la dichiarazione dello stato di emergenza e, non per ultimo, per le risorse stanziate (centosessantamila euro, ndr) per far fronte alle necessità impellenti derivate dalla frana”

Concludendo:

“Sono certo che saprete, ancora una volta, dare una risposta concreta e generosa alla mia istanza”.

Intanto viene riformulata la richiesta di conferenza dei servizi interistituzionale al fine di verificare lo stato di pericolosità strutturale del centro storico.

Conferenza già convocata in passato ma che non aveva avuto luogo a causa dell’assenza dei partecipanti.

Data prevista per il nuovo incontro è il giorno 20 febbraio c.m., alle ore 10.00. Le istituzioni interessate sono: il Dipartimento Infrastrutture e Mobilità della Regione Basilicata, l’Acquedotto Lucano ed il Comitato di Difesa e Valorizzazione del Centro Storico di Pomarico.

In caso di impossibilità a partecipare, queste potranno concordare con l’Amministrazione Comunale, entro il 19 Febbraio prossimo, una nuova data compresa entro 10 giorni successivi alla prima.

Per ogni amministrazione è chiamato a partecipare un unico rappresentante legittimato dall’organo competente e munito di apposita delega.

(G.i.L)